MAMMA E PAPÀ, GUARDATE COME CRESCO!

genitori e bambini

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta,
ma pochi di essi se ne ricordano”
(Antoine de Saint-Exupéry)

Quando sta per nascere un bambino la prima emozione che si trasmette è quell’agitazione frenetica incontrollabile che ti pervade dalla testa ai piedi, una gioia pura.

Immediatamente dopo la gioia però subentrano tutte le ansie, le domande, i dubbi, soprattutto se il figlio che sta per nascere è il primo.

Come sarà? Quando sorriderà per la prima volta, quando dirà le prime parole, quando farà i primi passi? Saprò dargli ciò di cui ha bisogno ed essere un buon genitore?

E’ importante sottolineare che non c’è un esatto momento specifico in cui una determinata cosa deve accadere, esistono però delle fasi di crescita, ovvero degli intervalli temporali in cui i bambini sono più propensi ad acquisire determinate capacità, ma è bene ricordare che ciascuno cresce e acquisisce i vari step evolutivi con il proprio tempo e con i propri ritmi.

Nell’articolo di oggi vorremmo quindi mostrarvi alcune delle principali tappe psicomotorie coinvolte nelle fasi della crescita dalla nascita al compimento del terzo anno d’età, ricordando che nello sviluppo sono coinvolte tutte le aree e di come lo sviluppo di ciascuna area abbia una forte influenza sullo sviluppo di tutte le altre.

Da 0 a 6 mesi

Nei mesi immediatamente successivi al parto il bambino è soggetto di una crescita e di uno sviluppo fisico notevole, i genitori sono testimoni meravigliati del fatto che il loro bambino cresce di giorno in giorno.

Il bambino nel momento della nascita è sottoposto ad un trauma, nel passaggio dall’utero materno al mondo esterno inizia a sperimentare su sé stesso una grande quantità di propriocezioni (quelle informazioni mandate al nostro cervello che provengono dall’interno del nostro corpo) e di esterocezioni (quelle informazioni mandate al nostro cervello che provengono dall’esterno del nostro corpo).

Proviamo a pensare come per la prima volta il bambino sperimenti la forza di gravità, come per la prima volta il bambino “senta il pesodel proprio corpo muoversi, i singoli muscoli contrarsi e rilassarsi, i suoni e la luce non sono più ovattati ma diretti e pungenti, deve ancora conoscerli, viverli, sperimentarli.

Ecco, appena nato un bambino sperimenta, si ascolta, si conosce ed è sorprendente la sua capacità di assimilare tutto quello che lo circonda e lo influenza, anche se apparentemente sembra interagire poco con l’ambiente e si limita a piangere quando qualcosa lo infastidisce.

Nei primi mesi si sviluppano i cinque sensi, in particolare significativo è lo sviluppo della vista, primo strumento conoscitivo in questa fascia temporale assieme al tatto che si gioca nel rapporto affettivo corporeo tra il bambino e i genitori, e dell’udito.

VISTA Sin dalla nascita il bambino è in grado di mettere a fuoco una distanza di 20-25 cm, la distanza che si viene a creare tra gli occhi del bambino e della madre durante l’allattamento; non è quindi in grado di focalizzare un oggetto a grande distanza perché gli occhi non lavorano ancora insieme, ma ciascuno per contro proprio (per questo si parla di strabismo neonatale).

Questo avviene fino a quando i muscoli che muovono e coordinano l’orientamento degli occhi non si sono abbastanza sviluppati da poter permettere la prima visione binoculare (generalmente entro il primo o il secondo mese) e poter permettere quindi di iniziare a seguire gli oggetti in movimento per periodi più lunghi.

Sin dalla nascita è in grado di vedere i colori, ma avrà difficoltà a distinguere tonalità simili (es. rosso e arancione), per questo preferiscono inizialmente il bianco e il nero e i colori tra loro molto contrastanti.

Fra i due e i quattro mesi comincerà a notare le differenze tra sfumature simili e mostrerà preferenze per i colori primari più chiari. Intorno a quattro e cinque mesi comincerà a sviluppare la percezione della profondità facendo sempre più sua l’esperienza di lontananza dagli oggetti, sarà quindi più bravo ad individuare oggetti molto piccoli e a seguire gli oggetti in movimento.

UDITO Il bambino è in grado di sentire fin dalla nascita, all’inizio darà molta più attenzione alle voci, specialmente a quelle acute, reagendo a voci e suoni più familiari. A tre mesi, grazie alla crescita ed allo sviluppo del lobo temporale (sede di udito, linguaggio e olfatto), il bambino reagirà alla tua voce guardandoti e cercando di risponderti a suo modo.

A cinque mesi, oltre a riconoscere il suo nome, sarà anche in grado di capire da dove provengono i suoni, voltandosi per cercarne l’origine. Crescendo il bambino, attraverso l’udito, attingerà ad un grande numero di informazioni sul mondo che andranno a stimolare lo sviluppo del suo cervello e saranno tasselli fondamentali che porteranno a importanti traguardi di crescita.

MOTRICITÀ – I primissimi mesi dopo la nascita sono caratterizzati dalla presenza di gesti motori a scatti, la maggior parte dei quali sono riflessi incontrollati che scompariranno in pochi mesi con la maturazione del sistema neuronale.

Dal terzo mese comincia ad acquisire il controllo dei movimenti del collo, a sollevare la testa e il busto quando viene messo sulla pancia, quando è sulla schiena invece calcia e allunga le gambe e con le mani si allunga verso oggetti che dondolano e comincia ad afferrarli e a scuoterli (inizio sviluppo coordinazione occhio-mano).

Verso la fine del quarto mese controlla sempre meglio i movimenti del collo, si rotola su sé stesso (dalla pancia alla schiena), è in grado di muovere contemporaneamente entrambe le mani e di portare oggetti e i propri piedini alla bocca così da poterli esplorare.

Alla fine del quinto mese comincia a sperimentare a rimanere in posizione seduta senza supporto ed inizia ad usare le mani come un rastrello per avvicinare a sé i giocattoli.

crescere insieme

Da 6 a 12 mesi

Dai sei mesi in poi tutto per il bambino diventa una palestra, i movimenti si fanno sempre più volontari e controllati, è più vigile nei confronti di ciò che lo circonda, riconosce un volto familiare da uno sconosciuto e inizia così la maturazione affettiva e relazionale.

VISTA – Tra gli otto e gli undici mesi la capacità visiva, in termini di chiarezza, percezione della profondità e visione tridimensionale, è al pari di quella degli adulti e gli occhi potrebbero aver raggiunto il loro colore definitivo.

MOTRICITÀ – E’ la fase di crescita di maggiore sperimentazione corporea e motoria, comincia a mantenere la posizione seduta senza bisogno di appoggi per tempi sempre più prolungati, e liberando le mani dalla loro funzione di appoggio e sostegno è libero di utilizzarle per sperimentare.

Si sviluppano così la prensione e il rilascio di oggetti, la motricità digitale e inizia a sperimentare ed a sviluppare la presa a pinza, evolvendo da quella inferiore a quella superiore al termine del decimo mese.

Grazie ad un maggiore coinvolgimento delle mani nelle sue attività si sviluppa sempre più la coordinazione occhio-mano, si diverte a prendere gli oggetti ed a lanciarli e inizia a sviluppare i primi spostamenti orizzontali: strisciare e gattonare.

Tra 10 e 12 mesi il bambino comincia ad alzarsi in piedi, inizialmente con appoggio facendo i primi passi mantenendo gli appoggi (navigazione costiera) per poi pian piano toglierli e fare i primi passi in autonomia con base dei piedi allargata.

RELAZIONE – Intorno all’ottavo mese il bambino sviluppa l’angoscia per l’estraneo, comincia a distinguere gli estranei dalle persone conosciute, comincia quindi a mostrare timidezza e a maturare l’intelligenza affettiva. Cominciano anche a svilupparsi i gesti deittici (mostrare, chiedere, dare) attraverso i quali vengono espresse le prime intenzionalità comunicative.

Da 12 a 24 mesi

L’acquisizione della deambulazione autonoma segna un passo fondamentale nello sviluppo di ciascun bambino, grazie al quale si avviano i processi di separazione-individuazione, di esplorazione dello spazio e di indipendenza (movimento, gioco, alimentazione, sonno).

MOTRICITÀ – Il cammino si fa pian piano sempre più preciso, abbandona la base allargata acquisendo sicurezza e coordinando così la vista alla deambulazione; a 16 mesi perfeziona il senso di equilibrio, a 18 sperimenta molti cambi posturali (seduto-standing) provando anche a saltare senza però staccarsi da terra.

A 22-24 mesi la motricità grossolana è molto sicura, per cui il bambino può iniziare a correre, salire  e scendere le scale da solo, arrampicarsi grossolanamente sui mobili e saltare staccando un poco i due piedi da terra. Muovendosi liberamente il bambino esplora lo spazio cominciando a sperimentarne l’orientamento (vicino, lontano, sopra, sotto),

RELAZIONE –  Gli piace ripetere suoni e gesti e si diverte a imitare le persone quando gioca, mostrando già alcune preferenze verso particolari giochi o persone. Gattonando il bambino (intorno agli 8 mesi) comincia ad allontanarsi dalla madre, senza mai perderla di vista di modo da sapere che può tornare da lei per una ricarica affettiva in qualsiasi momento.

Questo momento segna l’inizio del processo di differenziazione corporea dalla madre e di crescita delle funzioni dell’Io. Quando acquisisce la deambulazione avviene il secondo passaggio, quello più marcato, in cui l’attenzione del bambino è concentrata sulla sua relazione con il mondo che lo circonda e considera la madre come una casa-base dove poter ritornare emotivamente ogni qual volta ne sentisse il bisogno.

Tra 18 e 24 mesi il bambino si rende conto di essere piccolo in un mondo molto grande, questa presa di coscienza segna la perdita del senso di onnipotenza e la ricomparsa di un’angoscia da separazione, riconoscendo a questo punto la madre come una persona autonoma e separata da lui.

COGNIZIONE – Si ritrova a sperimentare l’utilizzo degli oggetti in molti modi diversi, ma anche ad utilizzarli in modo funzionale.

Comprende e risponde ai “NO” e a semplici richieste (es. guarda verso un’oggetto conosciuto quando viene nominato), iniziando a prestare crescente attenzione verso i discorsi, iniziando ad interessarsi ai coetanei e agli adulti che lo circondano.

gioco bambino

Da 24 a 36 mesi

Nei primi due anni il bambino vive e sperimenta quante più esperienze possibili, queste esperienze creano delle connessioni neuronali nel sistema nervoso, ovvero dei percorsi biologici che mi dicono di un’esperienza vissuta.

Attorno ai 24 mesi avviene il fenomeno di pruning, ovvero una selezione ed eliminazione di tutte le connessioni neuronali meno utilizzate e significative, questo fenomeno risulta un momento cruciale per lo sviluppo e ci aiuta a comprendere quanto siano importanti tutte le esperienze che il bambino vive nei suoi primi 2 anni.

MOTRICITÀ – A livello motorio è sempre più sicuro ed intraprendente, sale e scende le scale alternando i piedi, salta correttamente, inizia a pedalare ed è in grado di tenere in mano giocattoli anche mentre cammina.

Incomincia a mostrare interesse ed a sperimentare azioni quali disegnare, tagliare ed incollare, riesce a completare piccoli puzzle ed a costruire delle piccole torri.

Il focus dello sviluppo motorio passa quindi da un livello grossolano (generalmente appreso) ad uno più controllato (sia per quanto riguarda la motricità di spostamento sia per quella di manipolazione).

RELAZIONE – E’ il periodo in cui socializza con adulti e coetanei, svolgendo diverse attività in cooperazione con altri bambini, iniziando quindi a sperimentare e vivere il concetto della regola e dell’attesa (aspettare il proprio turno nel gioco).

E’ più consapevole della sua individualità, inizia infatti a rendersi conto della differenza di genere e dimostra una sempre maggiore indipendenza nelle abilità di vita quotidiana (vestirsi, svestirsi, mangiare, andare in bagno).

COGNIZIONE – Lo sviluppo del sistema nervoso, grazie anche all’influenza delle esperienze vissute, determina uno sviluppo degli aspetti cognitivi, infatti è in grado di discriminare per forma, colore, dimensione e categoria, indica oggetti e disegni su richiesta, comincia a riconoscere nomi, oggetti familiari e parti del proprio corpo.

Approfondisce la conoscenza di sé stesso, il suo sesso, la sua personalità, le competenze in suo possesso e le emozioni che vive.

Siamo giunti in fondo al secondo anno! Quante cose dette e quante altre ancora ce ne sarebbero da dire.

Vi aspettiamo quindi nel prossimo post in cui vi proporremo dei giochi e delle attività pensate appositamente per bambini tra zero e tre anni!

Contattaci se sei interessato ad avere più indicazioni

Dott.ssa Alice Bellini, Logopedista

Dottor Marco Bonacina – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapista DIR Floortime, Insegnante Certificato A.I.M.I., IBFF® Official Instructor

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