Bambini & Sport. Un viaggio tra sviluppo motorio e cognitivo

Bambini e sport

L’essere umano vive di movimento ed è da esso definito sin da subito, infatti già prima di nascere nella pancia della sua mamma è in grado di compiere dei piccoli movimenti. Se vogliamo parlare di sport e attività fisica dobbiamo cominciare di primi primissimi anni di vita definiti da movimenti del tutto spontanei e innati. Nei primi mesi di vita si parla dei riflessi neonatali, ovvero reazioni motorie automatiche messe in atto a seguito di determinate stimolazioni ambientali. Questi riflessi scompariranno in modo del tutto naturale entro il compimento del primo anno.

Nel corso dei primi 3 anni il bambino comincia a muovere i suoi primi passi, a sperimentare la propria corporeità, la propria motricità, a sperimentare sé stesso scoperta dopo scoperta e tutte queste esperienze pian piano si trasformano in stimoli continui per quel processo di maturazione del sistema nervoso, struttura quelle che vengono chiamate connessioni neuronali.

Dopo i tre anni il bambino compie il suo ingresso nella scuola dell’infanzia, avvento della sua prima socialità vera e propria. La scuola diventa l’arena dove i suoi bisogni si scontrano con quelli dei suoi pari, si sviluppa il gioco simbolico e la capacità di rielaborazione personale delle proprie esperienze vissute e allo stesso tempo sono anni di fondamentali di numerose e stravaganti sperimentazioni motorie.

Arriviamo quindi ad un vero giro di boa, quello dei 6 anni quando il bambino inizia il suo percorso alla scuola primaria. In questi anni avviene un cambiamento radicale nel ruolo che il movimento gioca nella giornata dei bambini, infatti l’apprendimento e la crescita non avvengono più solamente tramite modalità motorie e relazionali, ma cominciano a richiedere anche sforzi e competenze puramente cognitive in assenza di movimento, senza ovviamente dimenticarsi di quest’ultimo. Sono gli anni in cui il bambino comincia a comprendere la soggettività dell’altro, sono anni di sviluppo fisico e anatomico, coordinazione, forza muscolare, preferenze, maturazione visiva, maggiore integrazione e sinergia tra i diversi sistemi anatomici sono solo alcuni dei tanti cambiamenti che avvengono.

Bambini e sport

Movimento ed apprendimento

Da questa breve introduzione capiamo quindi come nei primi sei anni il movimento è il mezzo tramite il quale il bambino fa esperienza del mondo e come non possa esistere un apprendimento e uno sviluppo cognitivo senza il movimento. A sei anni la crescita fisiologica del sistema neuronale non è più così strettamente dipendente dal movimento, ha raggiunto quindi un livello in cui può cominciare a svilupparsi indipendentemente dal movimento.

Questo non vuol dire che dai 6 anni in poi il sviluppo motorio e sviluppo cognitivo non si influenzino tra di loro, ma che cominciano a strutturarsi su due binari tra loro paralleli, estremamente comunicanti, ma che allo stesso tempo permette ad entrambi i sistemi di progredire ulteriormente nel loro cammino di maturazione.

Il movimento diventa quindi più controllato, fine, fluido e dissociato. La forza e il lavoro in sinergia dei muscoli migliorano, allo stesso tempo il pensiero si struttura sempre di più, migliorano le abilità cognitive di analisi, confronto, flessibilità e anticipazione.

Tra 7 e 11 anni il bambino supera la visione egocentrica della realtà, pur non riuscendo ancora ad assumere il punto di vista altrui. Si parla di pensiero dinamico, decentrato e reversibile, ma ancora vincolato al contesto presente.

Tra 11 e 15 anni il bambino acquisisce un pensiero ipotetico-deduttivo. Le operazioni mentali non sono più limitate a concetti concreti e contestuali e il pensiero diventa quindi intuitivo, flessibile, anticipatorio, logico e astratto. E’ in grado inoltre di differenziare le diverse prospettive sia degli individui che dei gruppi.

Bambini e sport lo sviluppo dell'attività agonistica

L’attività sportiva e le sue fasi di sviluppo

L’attività fisico-motoria quindi risulta essere una necessità sin dalla nascita, ma possiamo distinguere diverse fasi dello sviluppo dell’attività fisica per il bambino:

  1. Fase di introduzione all’attività sportiva: 6 – 10 anni 

Nella prima fase dell’età scolare il bambino può utilizzare le competenze acquisite spendendole e migliorandole all’interno di un’attività fisica aspecifica. Il bambino non deve essere indirizzato verso una sola disciplina (scelta univocamente dal genitore), ma deve essere libero di poter scegliere di praticare diverse discipline che siano di suo gradimento, sempre con uno spirito di gioco e non di competizione.

Già dagli 8 anni si può cominciare ad introdurre il bambino in attività più specifiche e verso gli sport di squadra come calcio, basket, pallavolo, pallanuoto, rugby. Ma anche gli sport individuali come arti marziali, tennis, scherma, ciclismo possono rappresentare una buona alternativa.

  • Fase dello sviluppo atletico: 10 – 14/15 anni

Intorno ai 10 anni si entra nella 2° età scolare e si può iniziare a parlare di attività fisica a livello competitivo. La fase di sviluppo atletico è la ‘‘migliore età per l’apprendimento’’, il bambino infatti mostra:

  • Un ottimo controllo corporeo
  • Alta capacità di apprendimento di movimenti complessi e della tecnica, anche in forma precisa
  • Fase della specializzazione: 15 – 19 anni

Nel momento della pubertà (11-14 anni per le femmine e 13-15 anni per i maschi) abbiamo la fase nella quale inizia una estrema differenziazione di genere e di frequente cala l’interesse per l’attività sportiva lasciando spazio ad altri interessi personali.

Dai 14/15 anni in poi, nel momento dell’adolescenza le diverse fisicità e la crescita fisiologica dei corpi cominciano a stabilizzarsi, cominciamo a testare le nostre capacità a livelli elevati ed intensi cercando di migliorare i nostri limiti fisici.

  • Fase delle alte prestazioni: oltre i 19 anni

Oltre i 19 anni si entra nell’età adulta e alcuni scelgono di sviluppare e migliorare le loro capacità fisiche fino a farle diventare una professione.

Bambini e sport Centro La Trottola per l'età evolutiva

Attività fisica VS attività sportiva

Facciamo una rapida distinzione tra attività fisica e agonismo.

Per attività sportiva agonistica si intende quella attività praticata in modo continuativo, sistematico, esclusivamente in forma organizzata, finalizzata al conseguimento di prestazioni sportive di elevato livello e che richiede un elevato impegno psico – fisico.

Per attività sportiva non agonistica (attività fisica) invece, si intende un tipo di attività che, pur avendo caratteristiche simili all’attività agonistica, si differenzia per il minore impegno e l’aspetto competitivo non mirato al conseguimento di prestazioni sportive di elevato livello

Da quale età si può quindi parlare di sport agonistico per il bambino?

L’età di accesso al livello agonistico è definita come tale da ciascuna singola Federazione e Disciplina Sportiva, approvate dal CONI e dalla FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana).

La tabella ufficiale delle età di accesso all’attività agonistica suddivisa per federazioni e discipline sportive la potete trovare cercandola online, citiamo solamente qualcuna delle discipline sportive più famose, ad esempio il calcio a 12 anni, il nuoto a 8/10 anni, la danza a 8 anni, la pallavolo a 14 anni, le arti marziali a 12 anni.

Quest’ultimo concetto che mi premeva trasmettervi quindi, è che attività fisica e attività sportiva non sono propriamente tra loro sinonimi e non indicano la stessa identica cosa. Per parlare di sport è necessario salire molto i gradini della complessità, e la parola sport spesso sott’intende la parola agonismo.

La pura attività fisica è a portata di tutti sin da prima della nascita, ma per intraprendere un’attività sportiva specialistica, in particolar modo se a livelli agonistici, il bambino deve necessariamente aver raggiunto un adeguato livello di maturazione psico-fisico, altrimenti si rischiano di causare più danni che benefici.

Se l’argomento vi ha incuriosito e volete maggiori informazioni contattatemi e scrivete una email a centrolatrottola@gmail.com oppure visitate la nostra pagina Facebook “La Trottola – Centro per l’Età Evolutiva”.

Dottor Marco Bonacina – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapista DIR Floortime, Insegnante Certificato A.I.M.I., IBFF® Official Instructor

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