IL MASSAGGIO LINFODRENANTE, L’IDEALE PER L’ESTATE

linfodrennaggio

Di che si tratta?

Il massaggio linfodrenante è un particolare massaggio che viene eseguito nelle aree del corpo caratterizzate da un’eccessiva riduzione del circolo linfatico. Il suo scopo infatti è quello di favorire la circolazione linfatica, portando all’eliminazione di eventuali ristagni di liquidi.

Tra il sangue contenuto nei capillari e i liquidi dei tessuti del nostro corpo avviene un continuo scambio di gas, nutrienti ed elementi di rifiuto, ma soltanto il 90% del liquido fuoriuscito riesce a ritornare nei vasi sanguigni. Per mantenere il corretto funzionamento del nostro sistema, anche quel 10% dei liquidi (circa tre litri) deve poter tornare nella circolazione sanguigna, ed è qui che entrano in gioco i vasi linfatici.

Nei casi in cui la circolazione linfatica sia rallentata, il massaggio linfodrenante è un ottimo aiuto per velocizzare il riassorbimento: l’azione meccanica manuale viene esercitata a livello di aree che stimolano il sistema linfatico allo scopo di facilitare il deflusso dei liquidi.

Quando è nato il massaggio linfatico?

Diversi studi sul linfodrenaggio risalgono già alla fine del XIX secolo, ma è nel 1936 che Emil Vodder rese pubblico il suo metodo di massaggio. Con il passare del tempo sempre più medici, fisioterapisti e massaggiatori furono interessati a questa innovativa tecnica di massaggio, fino a quando – nel 1967 – venne fondata la “Società per il Drenaggio Linfatico Manuale del Dott. Vodder”.
Ancora oggi è una delle tecniche linfodrenanti più utilizzate, a conferma della sua efficacia.

Quali sono gli obiettivi del massaggio?

Il linfodrenaggio esplica le proprie funzionalità e i propri benefici secondo tre metodiche:

  • Azione drenante dei liquidi: favorisce l’eliminazione dei liquidi interstiziali e linfatici
  • Attività rilassante delle fibre muscolari
  • Capacità di introdurre leucociti e immunoglobuline (prodotte negli organi del sistema linfatico) nel circolo ematico.

Il tutto si traduce in un miglioramento della circolazione linfatica e nel conseguente benessere del paziente.

Quali sono gli effetti?

Questa speciale tecnica di massaggio è consigliata e sfruttata con ottimi risultati per:

  • Favorire il riassorbimento degli edemi;
  • Eliminare il gonfiore degli arti inferiori;
  • Recuperare cicatrici e acne;
  • Risolvere casi iniziali di cellulite;
  • Favorire la cicatrizzazione di ulcere e piaghe nei soggetti diabetici;
  • Dare sollievo durante la gravidanza.

È raro che in una sola seduta le manovre del linfodrenaggio possano risolvere una situazione più o meno complessa. Generalmente, il paziente si deve sottoporre a più trattamenti per ottenere buoni risultati duraturi ma ovviamente la frequenza e la durata delle sedute saranno stabilite in base al disturbo e alle necessità del paziente.

Una tecnica ben precisa

Il linfodrenaggio – contrariamente a quanto si potrebbe pensare – è una tecnica difficile da eseguire. L’operatore deve conoscere perfettamente il circolo linfatico e le zone da trattare: solo in questo modo, il drenaggio dei liquidi interstiziali e della linfa potrà essere favorito dalle giuste manipolazioni. Lo scopo è quello di indirizzare la linfa verso le zone linfatiche più vicine all’area massaggiata: in questo modo, la circolazione superficiale della linfa e lo scorrimento della stessa è facilitato.

La tecnica del linfodrenaggio si attua tramite applicazione di un leggero movimento pressorio sulla cute, che dev’essere lento e delicato.
Il massaggio deve seguire il percorso della linfa: iniziare a livello del collo, zona in cui si trovano i linfonodi in cui la linfa si mescola al circolo ematico. Solo successivamente, la tecnica procede nelle altre zone del corpo.

Inoltre, l’attrito risulta fondamentale per spingere la pelle e i liquidi ristagnanti in modo appropriato, è perciò fondamentale che il linfodrenaggio sia effettuato direttamente con le mani, senza l’aiuto di olio o creme, perché il contatto con la pelle del paziente dev’essere diretto.

Perché è perfetto in gravidanza?

In gravidanza il linfodrenaggio diventa il massaggio più indicato.

Questa tecnica è per sua natura lenta, delicata e superficiale, a differenza di altri massaggi più profondi che potrebbero, ad esempio, provocare un’eccessiva dilatazione dei capillari già fragili della donna.

Spesso una donna gravida si trova a fare i conti con edemi diffusi in tutto il corpo, per trattarli correttamente tutti occorrerebbero molte ore di lavoro, un tempo troppo lungo sia per la donna che per l’operatore.

Ecco perché, generalmente, si preferisce lavorare singolarmente una parte alla volta, usualmente separando gli arti inferiori da quelli superiori: infatti il linfodrenaggio viene definito un “massaggio settoriale”.

Dopo qualche seduta avremo comunque lavorato efficacemente tutto il corpo.

Controindicazioni e consigli

Come tutte le terapie (poiché il linfodrenaggio non è solo estetico ma è anche un metodo terapico), ci sono delle controindicazioni: è severamente sconsigliato nei soggetti affetti da tumori maligni o edema cardiaco, così come è sconsigliato in presenza di tubercolosi o infezioni acute, con linfonodi ingossati e dolenti.

E il gonfiore estivo?

In estate è tipica una sensazione di pesantezza agli arti inferiori, data dalle alte temperature. Il meccanismo di attivazione è sempre un ritorno linfatico rallentato. Il massaggio linfodrenante è sicuramente un ottimo alleato per sentire subito le proprie gambe fresche e leggere, provare per credere!

Mattia Dusatti
MCB – Massaggiatore Capo Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici

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