LA TOKEN ECONOMY

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Nel mio lavoro come educatrice e Tutor DSA e ADHD, mi trovo spesso a dover trovare delle strategie utili e funzionali per facilitare il completamento delle attività scolastiche.

I bambini con disabilità, o con un disturbo dell’apprendimento provano un grande senso di fatica nel portare a termine una qualsiasi attività scolastica.

Le reazioni più osservate sono generalmente di due tipi: quella evitante, e quella oppositiva.

Atteggiamento evitante e oppositivo

Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un bambino che non riesce a stare fermo sulla sedia, che deve andare in bagno, non trova il libro, non si ricorda dove ha scritto i compiti, ogni scusa è buona per ritardare l’attività.

I bambini che assumono un atteggiamento oppositivo, invece, si rifiutano di prendere lo zaino, di aprire i quaderni, sono distratti da qualsiasi forma di altro stimolo presente nel loro raggio d’azione.

La reazione spontanea è quella di cominciare a convincere il bambino, iniziando una sorta di trattativa interminabile: “forza dai cosa aspetti a fare il compito”, “prendi il diario”, “dai non ci impiegherai molto tempo”, “prima finisci meglio è”; queste frasi apparentemente innocue, non fanno altro che aumentare il livello di frustrazione sia nel genitore e/o nel professionista, sia nel bambino.

La maggior parte delle volte, infatti, dietro un atteggiamento evitante o oppositivo, si nasconde una fatica emotiva e una bassa autostima, accompagnate da un forte senso di impotenza.

Una volta compresa la fatica del bambino, cosa possiamo fare allora?

Innanzitutto, è necessario gratificare lo studente con dei rinforzi positivi, per premiare la corretta esecuzione di un’attività, con l’obiettivo di incentivare l’apprendimento di un comportamento adeguato.

A tal fine uno strumento che si è dimostrato molto utile è la Token Economy.

Token Economy: cosa è?

Alla lettera significa “economia a gettoni”, una strategia presa in prestito dalla psicologia comportamentale, e molto usata con bambini affetti da autismo.

La tecnica è di semplice utilizzo: un gettone viene consegnato al bambino ogni volta che il comportamento bersaglio viene emesso, fino a quando non si arriva a un numero stabilito che permetterà l’accesso al rinforzatore vero e proprio.

Poniamo il caso che desideriamo un nuovo servizio di piatti, che però non possiamo comprare subito e che scopriamo che al supermercato X c’è una nuova raccolta di bollini. Se ne raccoglieremo a sufficienza, il servizio di piatti potrà finalmente essere nostro. Che cosa faremo quindi? Andremo più spesso a fare la spesa nel supermercato X e ci faremo dare i bollini così, quando ne avremo un numero sufficiente, precedentemente stabilito, potremo finalmente ritirare il servizio di piatti.

In questo caso il rinforzatore è rappresentato dal servizio di piatti, i token sono i bollini e il comportamento bersaglio è quello di andare a fare la spesa.

Questa tecnica si è dimostrata efficiente, tuttavia per procedere con il sistema del rinforzo, bisogna seguire una serie di passaggi.

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Come costruire un buon sistema di token economy? 

Sul sito dell’Associazione Dalla Luna sono indicati i seguenti passaggi, che ti invito a leggere con attenzione.

1. Stabilire prima obiettivi, tipologia di punti da utilizzare e rinforzatori

Prima dell’esecuzione dell’esercizio legato al sistema di token economy, bisogna fissare esattamente il comportamento target da raggiungere, quale tipo di token verranno utilizzati (per esempio, adesivi, piccoli oggetti, gettoni, punti o altro) e quali saranno i rinforzatori (ovvero i premi raggiunti al conseguimento dell’obiettivo e della raccolta del numero di token prestabilito).

Il comportamento target è preferibile che sia già presente nelle capacità raggiunte dal bambino, altrimenti si genererà un meccanismo di frustrazione, per cui non è facilmente accessibile accedere al rinforzatore.

Inoltre, è importante considerare quale sia il punto di partenza, perché se per esempio un bambino si alza dal banco mediamente dieci volte in un’ora non si potrà porre come obiettivo a breve termine il fatto che si alzi solo una volta, ma bisognerà procedere in modo graduale. Non è auspicabile fissare troppi obiettivi comportamentali, il mio consiglio è quello di individuare quelli più urgenti e sceglierne non più di tre.

Il rinforzatore invece, deve essere una cosa altamente desiderabile dal bambino e non deve essere concesso in altre occasioni, altrimenti perderebbe la qualità di rinforzatore. Per esempio, se sono dei giochi metterli in una scatola a parte.

Il bambino deve essere a conoscenza di quali siano gli obiettivi, quindi sapere quali comportamenti saranno premiati. In questo modo sa cosa gli viene richiesto e cosa ci si aspetta da lui. A tal fine si può creare un vero e proprio contratto educativo, firmato sia dal professionista o genitore e dal bambino. Sul contratto sono scritti i comportamenti target, vengono fissati i gettoni, ad esempio un adesivo, e viene fissato il premio da raggiungere.

Qualora il bambino non sapesse leggere, vi consiglio di scriverlo in CAA (hai già letto il mio articolo precedente?!) oppure di usare delle immagini per rappresentare i comportamenti target e il premio.

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2. Accompagnare il rinforzo materiale con la lode verbale

Soprattutto nelle prime prove, sarà importante accompagnare la lode verbale con la descrizione del comportamento da promuovere (per esempio: “Ottimo lavoro, sei velocissimo!”).

Eviterei il bravo, perché in questo caso stiamo dando un giudizio sulla persona e non sul comportamento, il nostro focus.

3. Far comprendere il meccanismo in modo semplice e graduale

Affinché il token diventi un rinforzo bisogna procedere gradualmente. Nelle prime fasi si aiuterà il bambino a scambiare il token subito dopo una risposta corretta accompagnandolo con la lode verbale. Il bambino riceverà in cambio del token il suo rinforzo. In questo modo la motivazione sarà ai massimi livelli.

4. Arrivare nel tempo ad assegnare il rinforzo al completamento dell’attività

Quando il token sarà stato condizionato e assumerà esso stesso valore di rinforzo, si aumenterà sempre di più il numero di token da scambiare per ottenere il rinforzo (premio). Successivamente, quando la dinamica sarà chiara, si potrà passare a consegnare un token per ogni risposta corretta, da accumulare per ottenere il premio al completamento dell’attività e della scheda punti.

Fissare ad esempio, il raggiungimento di   gettoni giornalieri per ottenere solo alla domenica il premio, come per esempio ordinare Mc Donald da asporto.

5. Allungare i tempi della consegna del premio

Si potrà, una volta che il ragazzo ha ben compreso il funzionamento della strategia, rendere meno prevedibile la consegna del punto consegnandolo anche dopo più risposte esatte. In questo modo aumenterà gradualmente il tempo di lavoro del bambino.

Posso togliere i gettoni come punizione?

I gettoni non si sottraggono a meno che ciò non sia specificato nel contratto (in questo caso però, se siamo di fronte a un individuo ansioso, il timore di perdere gettoni potrebbe offuscare la voglia di vincere la ricompensa finale).

È tuttavia possibile prevedere “uno scatto alla risposta”, per cui se il bambino agisce un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, si può togliere un gettone. Inizialmente è fortemente sconsigliato, la cosa migliore da fare è ignorare i comportamenti problema per focalizzarsi solo sul comportamento target.

Da che età è possibile attivare la token economy?

Questa strategia ha il carattere dell’adattabilità, per cui è idonea a partire anche dalla scuola dell’infanzia con risultati sorprendenti. In ogni caso è bene creare e mantenere il contratto comportamentale ben visibile, magari potete appenderlo al frigorifero, o nella cameretta del bambino.

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Dott.ssa Sabrina Conti, Educatore psico-pedagogico, Tutor DSA ADHD

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