QUANTO TEMPO CI VUOLE PER LA LOGOPEDIA?

tempo logopedia

Molto spesso mi è capitato di ricevere la stessa domanda da parte dei genitori che incontro, alla conclusione della valutazione:

  • Quanto tempo ci vuole più o meno per il percorso di logopedia?
  • In quanto tempo mio figlio imparerà a parlare bene?

La curiosità è assolutamente legittima anche se purtroppo come logopedista mi spetta sempre il brutto compito di dare una sola e unica risposta: non lo so.

O meglio… non è possibile definire a priori la durata di un intervento logopedico perché sono troppi i fattori che influenzano la sua buona riuscita e la durata dello stesso.

Ogni bambino è unico e diverso da tutti gli altri, ha una propria sensibilità interiore, un’attitudine comunicativa, una recettività tutta propria.

Ogni bambino, come del resto ogni adulto, può manifestare delle preferenze o simpatie verso una persona piuttosto che per un’altra… motivo fondamentale per il quale delle volte a pelle non ci piace una persona.

Di seguito proverò ad elencare alcuni dei fattori che influenzano la terapia logopedica e senza i quali molte volte il percorso di logopedia può essere molto difficoltoso.

Attitudine comunicativa

Lo stile comunicativo di un bambino può essere classificato in base al grado di interazione con il proprio interlocutore; in quest’ottica si configurano due grandi tipologie di stile o attitudine comunicativa:

  • Richiestività: il bambino richiestivo è un bambino che risponde in modo adeguato al suo interlocutore ma solo se sufficientemente stimolato e supportato. I bambini richiestivi amano i giochi “silenziosi” nei quali non è previsto l’uso del linguaggio, raramente fanno domande o prendono l’iniziativa comunicativa durante la conversazione. Spesso i bambini richiestivi sono molto introversi quindi vanno estremamente stimolati durante la seduta di terapia.
  • Assertività: il bambino assertivo è un bambino che prende l’iniziativa comunicativa più volte durante una conversazione, risponde in modo adeguato alle domande e ne formula altrettante. Una connotazione assertiva del bambino in terapia logopedica è un punto di forza per poter instaurare un proficuo rapporto logopedista-paziente.

Rispetto delle regole

La terapia logopedia è strutturata in modo ben preciso: durante la seduta si alternano differenti attività tarate in base all’età del bambino e al suo grado di attenzione e collaborazione.

Ciò che però è fondamentale sia per l’alleanza terapeutica che per la buona riuscita della terapia è il rispetto delle regole: durante la seduta ci sono delle regole e dei tempi da rispettare che il bambino deve accettare.

Tolleranza della frustrazione

I bambini che giungono in terapia logopedica sono bambini con necessità specifiche che devono essere accolti nel migliore dei modi; ogni bambino in difficoltà deve essere supportato e reso consapevole di poter riuscire in attività linguistiche che sono molto difficili per lui.

Allo stesso tempo è fondamentale che il bambino sia in grado di gestire e tollerare la frustrazione: ci potranno essere durante la terapia momenti di sconfitta, in cui il bambino non riuscirà ad eseguire determinati compiti che gli vengono richiesti, oppure potrà succedere che il bambino prenda consapevolezza delle proprie reali difficoltà.

A questo proposito è fondamentale che il bambino sia in grado di tollerare la frustrazione che si genera da un fallimento.

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Motivazione

“La mente è il motore dell’anima”

È proprio vero che quando si è motivati si può fare qualsiasi cosa: uno degli ingredienti più importanti, forse oserei dire IL PIÙ IMPORTANTE, è la motivazione. Senza una spinta interiore che ci fa impegnare al massimo nelle attività che facciamo, soprattutto in quelle per noi più difficili, tenendo sempre presente quale sia il nostro obiettivo, la macchina della motivazione forse parte ma poi procede lungo il suo cammino molto lentamente.

Allo stesso modo la terapia logopedica per i nostri piccoli pazienti non parte se loro stessi non trovano la motivazione dentro di sé.

Alleanza terapeutica

L’ultimo fondamentale requisito che un percorso di terapia logopedica necessita per la sua buona riuscita è l’alleanza terapeutica logopedista-paziente-genitore. Mai cosa fu definita più banale e scontata, mai cosa fu più vera. Eh si perché senza il supporto della famiglia, l’ora di seduta logopedica che viene eseguita una volta a settima e che costa tanta fatica ad ogni bambino, se non esercitata a casa, viene quasi del tutto vanificata.

Il logopedista è solo il regista che guida e dirige il bambino-attore durante la terapia logopedica, ma ciò che rende grande lo spettacolo della logopedia è la famiglia, che dietro le quinte come i fonici, i costumisti, gli scenografi e i direttori delle luci, ci fanno vivere la magia della messa in scena e fanno si he il duro lavoro di regista e attore diventi un capolavoro.

A questo proposito invito tutti i genitori e chiunque legga questo articolo ad una riflessione: c’è davvero sempre bisogno di avere sotto controllo tutto, di avere delle risposte certe alle proprie mere curiosità, di poter sapere esattamente la durata di un percorso riabilitativo?

Non c’è una risposta a nessuna domanda, l’unica risposta che mi sento di dare è che la logopedia è un percorso difficile, e impegnativo: bisogna essere motivati, sapere rispettare le regole, tollerare la frustrazione per le sconfitte che verranno, ed essere disposti a mettersi in gioco.

Tutto questo è la logopedia: una scelta difficile ma che dà molte soddisfazioni.

Se hai delle domande da porre o dei dubbi in merito però non esitare a contattare la logopedista Nicole Baresi, che ti saprà accogliere, ascoltare e ti farà sentire a tuo agio per poi consigliarti la migliore soluzione per le tue necessità. Invia una mail oppure chiama il numero 393 8522981.

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