Resilienza

resilienza

Scopriamo la sua importanza per ottenere un maggior successo scolastico e nella vita

A mano a mano che i ragazzi crescono e proseguono nel percorso scolastico, da loro ci si aspetta una autonomia sempre maggiore. Il compito dei genitori è quello di far valere i diritti del proprio figlio e di aiutarlo a ricevere dalla scuola il supporto necessario per riuscire nello studio. Tuttavia, arriverà un momento in cui dovrete insegnarli a farsi valere da sé. Pensate a quando andrà all’università. Immaginate le capacità che gli serviranno, non potete seguirlo nella nuova città per assicurarvi che dorma a sufficienza, non rimandi non rimandi tutto al giorno dopo, si organizzi nello studio e gestisca bene i contrattempi. Ecco perché così come fondamentale fare in modo che sviluppi abilità di resilienza.

Cos’è la resilienza?

La resilienza è la capacità di autoripararsi dopo un danno e di riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante le situazioni difficili. Essa è la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.

Se ci sono due bambini con le stesse difficoltà nelle funzioni esecutive e uno dei due riesce ad avere buoni risultati nonostante i problemi, dimostra resilienza.

Per usare una metafora non potete placare le onde dell’oceano al posto di vostro figlio per tutta la vita. Dovrete dargli gli strumenti per affrontare le onde che potrebbero andargli incontro. Ci sono situazioni in cui le buone intenzioni dei genitori nel facilitare il figlio si ritorcono contro di loro, perché il ragazzo diventa eccessivamente dipendente dai genitori. Capita anche che i genitori cerchino il trasformare l’ambiente scolastico in un “mare calmo” ed insistono per trovare ogni genere di accomodamento per il figlio; è giusto chiedere supporto, tuttavia bisogna essere realistici su cosa la scuola può fare per voi e vostro figlio. È necessario responsabilizzare i ragazzi riguardo ai propri risultati scolastici e ai propri comportamenti.

Come fare quindi per trovare il giusto livello di supporto? Bisogna incentivare lo sviluppo della capacità di resilienza.

I fattori del successo

Per preparare vostro figlio alla resilienza, dovrete conoscere i tratti associati al successo, nonostante la presenza di DSA o di ADHD, o di un’altra difficoltà di apprendimento. Per prevedere il successo scolastico alcuni tratti caratteriali contano più dell’intelligenza. La buona notizia è che questi tratti si possono sviluppare.

L’obiettivo è quello di riuscire a cambiare la mentalità con cui vostro figlio affronta le sue difficoltà, in questo modo farà talmente tanti progressi fino a superarle.

Autoconsapevolezza

Per sviluppare la resilienza e la capacità di farsi valere, ci vuole per prima cosa autoconsapevolezza.  

La prima cosa da fare, una volta ricevuta una diagnosi di disturbo dell’apprendimento, è quella di informare vostro figlio sulla natura delle sue difficoltà, così che si renda conto che in certi ambiti dovrà impegnarsi di più dei suoi compagni. Più sarà consapevole dei suoi punti forti e deboli nell’apprendimento e nel comportamento, più sarà attrezzato a chiedere aiuto, a essere propositivo e cercare le risorse che gli servono.  

Spiegate a vostro figlio di come ogni persona impara in modo diverso e possiede punti forti e punti deboli. Cercate online il profilo di persone famose con disabilità o problemi di apprendimento e confrontatevi riguardo alla loro resilienza.

Persistenza e determinazione

Uno dei fattori che ci permettono di imparare e crescere in qualsiasi circostanza e l’ottimismo. Le persone ottimiste, infatti, tendono a riprendersi in fretta dai contrattempi, sono più longeve e felice accolgono le sfide anziché evitarle.

Vivere positivamente permette di trovare opportunità di apprendimento più positive e di sentirsi più soddisfatti. Ecco perché è importante focalizzarsi sui tratti positivi che aiutano le persone ha a superare le proprie difficoltà piuttosto che sulla difficoltà stessa.

Sul sito Authentic Happiness dall’Università della Pennsylvania l’indirizzo www.autenticabusiness.sas.upenn.edu potete svolgere i questionari per scoprire quali sono i vostri punti forti e imparare come integrarli nella vostra giornata per ottenere più risultati positivi.

Gli studenti che mostrano determinazione si impegnano per i propri obiettivi per lunghi periodi di tempo, anche se nel frattempo incontrano insuccessi e avversità. Investono molte energie nel raggiungimento dei propri obiettivi e non si arrendono.

Gli studi dimostrano che la determinazione è più importante dell’intelligenza nella previsione del successo scolastico e del completamento degli studi universitari. Ciò significa che anche chi ha un disturbo dell’apprendimento e difficoltà nelle funzioni esecutive può avere successo grazie alla determinazione. L’importante è non arrendersi.

Potete misurare la perseveranza e la passione per il raggiungimento degli obiettivi del vostro bambino attraverso la “Grite Scale” sul sito www.sas.upenn.ed/ ̴duckwort/gritscale.htm.

Supporto emotivo

Avere difficoltà nelle funzioni esecutive è frustrante, perché il rischio di fallimento è sempre dietro l’angolo. I bambini e gli adolescenti che superano il fallimento, oltre ad avere fra i tratti della personalità la determinazione, sfruttano anche dei buoni sistemi di supporto. Chiedere accettare aiuto è uno dei tratti più importanti per i successi accademici.

I ragazzi che si rivolgono agli insegnanti e sfruttano al meglio le lezioni dedicate e i supporti extra dati da genitori e professionisti sono quelli con maggiori probabilità di successo.

È importante far capire ai propri figli che chiedere aiuto è giusto e che i ragazzi intelligenti chiedono aiuto. Incoraggiateli a usare al meglio le misure di supporto che gli vengono messe a disposizione.

Un altro modo per favorire i risultati positivi e cercare aiuto per gestire le reazioni emotive alle sfide e ai fallimenti. I ragazzi che hanno almeno un adulto che li supporta nella vita mostrano risultati migliori in tutti gli ambiti della vita, non solo nella scuola. Dover affrontare le difficoltà di apprendimento legate alle funzioni esecutive non è facile e riuscire a parlarne col qualcuno può essere molto utile.

Questa persona non deve per forza essere un terapeuta specializzato, ma un individuo che non sia giudicante, che dia supporto e incoraggiamento. I bambini e gli adolescenti hanno un forte bisogno di supporto emotivo, dato che magari non sono in grado di elaborare e comprendere le loro difficoltà. Forse si sentono solo “stupidi” o “cattivi ragazzi”.

Potrebbero non disporre delle strategie di fronteggiamento che servono nei momenti difficili, per questo i genitori e gli adulti di supporto svolgono il ruolo importantissimo di fornire tali strumenti.

Mentalità

Uno dei migliori modi per ottenere buoni risultati di evitare le trappole del perfezionismo è adottare una mentalità di crescita. È stato dimostrato che il modo di pensare alle proprie capacità influisce sui risultati effettivi. La ricercatrice Carol Dweck divide la mentalità in “mentalità di crescita” e “mentalità fissa”. Una mentalità di crescita si basa sulla convinzione che il talento si possa sviluppare e che le capacità si possano migliorare nel tempo.

L’idea che gli errori facciano parte dell’apprendimento non è solo contemplata ma addirittura enfatizzata. I perfezionisti pensano che il successo debba arrivare da solo, ancor prima che avvenga l’apprendimento. Essi hanno quindi una mentalità fissa, in cui si pensa che i talenti e le capacità siano fissi: o ci sono non ci sono. In questo caso, bisogna dimostrare a sé stessi le proprie capacità in continuazione, nel tentativo di apparire brillanti e dotati senza sforzi e senza errori.

Carol Dweck ha un programma Rivolto a genitori, educatori e studenti sullo sviluppo di una mentalità di crescita, potete trovarlo sul sito www.mindsetworks.com si tratta di un programma a pagamento ma esiste anche una versione di prova gratuita per chi si iscrive per la prima volta.

I talenti e le abilità si apprendono e si possono migliorare con l’impegno. Ecco alcune applicazioni pratiche rivolte ai genitori:

  • Adottate una mentalità di crescita riguardo alle abilità di vostro figlio e raccontate storie di persone che si sono impegnate a fondo per diventare esperte in qualcosa o sviluppare un talento. Raccontate come voi stessi siete migliorati in qualcosa grazie al vostro impegno.
  • Elogiate gli sforzi e non le abilità. Invece di dire “Sei bravissimo in matematica! “, dite “Guarda come ti stai impegnando con questi problemi di matematica! “. In questo modo vostro figlio capirà che lo sforzo paga e permette di migliorare.
  • Concentratevi sui migliori risultati di vostro figlio, anziché sul fatto che sia il migliore della classe. Non permettete che vostro figlio si paragoni a qualcuno che svolge una certa attività da molto tempo. A volte i ragazzi dicono cose come “Tu sei più bravo di me a disegnare, quindi disegna tu “; per chi è perfezionista, questo parametro inappropriato può creare un senso di fallimento già 8 anni. Potete rispondere: “Io mi esercito da tanto tempo disegnare punto adesso tocca a te esercitarti!”   

La regola del rapporto “uno a cinque”

I bambini gli adolescenti con difficoltà nelle funzioni esecutive ricevono molto spesso feedback correttivi, come ad esempio “Non dimenticarti i compiti”, “Controlla l’esercizio di matematica”. I feedback positivi sarebbero invece “Sei stato bravo a ricordarti i compiti oggi” o “Hai fatto bene a ricontrollare l’esercizio di matematica per vedere se c’erano errori”.

Anche quando i feedback correttivi vengono detti con un tono positivo, il ragazzo percepisce solo che sta facendo qualcosa nel modo sbagliato o non ha ancora fatto abbastanza. Questo può minare l’autostima, la fiducia e l’ottimismo di un bambino di un adolescente. Immaginate di andare al lavoro tutti i giorni di avere qualcuno che vi dice continuamente deve fare le cose in un altro modo!

Per questo, i genitori devono sempre tenere a mente il rapporto tra feedback positivi e feedback negativi o correttivi. Una buona regola generale è usare un rapporto di uno a cinque: per ogni commento negativo correttivo, dovreste esprimere 5 commenti positivi. Sembra facile, ma se ci pensate potreste accorgervi che senza volerlo finora avete fatto il contrario.

Provate a farci caso a calcolare qual è il vostro rapporto. Ogni volta che fate un commento positivo, mettete un piccolo oggetto, come una monetina o un fermaglio, nella vostra tasca destra. Ogni volta che fate un commento correttivo, mettete un oggetto nella tasca sinistra. Dopo qualche ora, fate un rapido calcolo: se il rapporto fra commenti correttivi e positivi non è di uno a cinque, impegnatevi a fare più commenti positivi rispetto all’impegno di vostro figlio, anche se è esiguo, per fare in modo che il rapporto si equilibri verso la direzione giusta.

Mantenere la positività nel vostro rapporto con i figli che hanno difficoltà nelle funzioni esecutive può essere difficile, ma ne varrà la pena. Sarete genitori più felici e anche i vostri figli saranno più felici. Un rapporto positivo tra genitori e figli è fondamentale per imparare insieme, crescere, stare bene gli uni con gli altri.

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Dott.ssa Sabrina Conti, Educatore psico-pedagogico, Tutor DSA ADHD

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